Chinesiterapia Analitica

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la Biomeccanica Analitica

Per poter comprenderne il concetto é necessario prima capire cosa s'intende per Biomeccanica analitica.
Si tratta di un'analisi scientifico-qualitativa che analizza l'apparato articolare nelle sue funzioni sia motorie che di sostegno. Per biomeccanica non s'intende la pura applicazione delle leggi fisiche (meccanica) alla funzione motoria dell'apparato articolare, ma piuttosto la valutazione di tipo biologico delle strutture viventi che interagiscono specificamente con le forze fisiche (dinamica).

La patologia non è semplicemente la disorganizzazione della coordinazione fisiologica, né la disorganizzazione delle relazioni che esistono normalmente tra i diversi apparati, ma la creazione di nuove condizioni sconosciute alla fisiologia. Non vi è quindi una risposta” locale” (anche se può sembrarlo), ma su tutto l’organismo attraverso le multiple sinapsi che si hanno in tutti i livelli di integrazione nella totalità del Sistema Nervoso. Non esistono infatti sistemi isolati, tutti i circuiti di regolazione sono interconnessi. La malattia va vista perciò come la risposta dell’organismo ad uno stimolo (meccanico, termico, chimico, psicologico, biologico…) che è sempre controllato dal Sistema Nervoso.

Ed è per questo che bisogna superare i vecchi schemi di pensiero legati ai pregiudizi, alla impossibilità e alla visione della malattia come la alterazione di un ordine preventivamente stabilito e di un modello statisticamente codificato con dei protocolli svincolati dalla soggettività e che pone in secondo ordine il significato culturale, sociale, biologico e umano del singolo paziente.

Sarà perciò partendo dall'analisi della biomeccanica (comprendente l'anatomia funzionale) e delle forze motorie che giungeremo poi ad analizzare la condizione patomeccanica "indotta", della singola articolazione e dell'apparato articolare. Impareremo perciò a riconoscere i fattori che causano lo spostamento e il decentramento (decentramento minimo) delle superfici articolari e le relative conseguenze meccaniche per lo scarico di tensione sulle superfici di sostegno della singola articolazione (ripartizione della pressione e modifica del punto di scarico dell'impatto articolare). I decentramenti possono verificarsi durante la funzione per disorganizzazione del controllo dei muscoli ( da alterata attivazione muscolare da parte del SNC) o essere causati da malformazioni o da traumatismi anche minimi. Una condizione di appoggio patomeccanico causa col tempo una stimolazione dei nocicettori con le relative conseguenze su tutti i tessuti periarticolari. In presenza di movimento il ritmo biomeccanico si trasforma così in patomeccanico.

E' così che si oggettivano le alterazioni dolorose della colonna vertebrale e delle articolazioni periferiche, sia allo stadio acuto che cronico e che puo' essere realizzata la prevenzione dell'artrosi, malattia che deve essere considerata non una fatalità, ma il frutto di un malfunzionamento articolare non precocemente riconosciuto, e il trattamento delle scoliosi sia del bambino che dell'adulto. Si interviene, attraverso la correzione, nei tre piani dello spazio, della testa omerale, nel contesto della rigidità articolare della spalla e della periartrite scapolo-omerale; la prevenzione delle lesioni legamentose del ginocchio. In una frase, è la codificazione precisa dei trattamenti della sofferenza articolare di ciascuna articolazione dello scheletro umano attraverso gesti di mobilizzazione assolutamente indolori e rispettosi della normale ampiezza articolare, senza dover mai ricorrere alla manipolazione (gesto che effettua una sollecitazione passiva che forza la articolazione al di là del suo limite fisiologico) e che pertanto non hanno alcuna controindicazione neppure nei casi di ernie cervicali o lombari.

Lo scopo della terapia consiste nella riarmonizzazione biomeccanica delle articolazioni periferiche e della colonna vertebrale utilizzando tecniche manuali analitiche, per garantire una stimolazione dinamica e coerente delle forze scaturite dalla funzione articolare nel passaggio attraverso i tessuti, le ossa e le capsule articolari. Dei test clinici estremamente selettivi e significativi, evidenziano le condizioni patomeccaniche molto prima della comparsa di dolore o altri sintomi e soprattutto spesso in assenza di segni radiografici.

Ed è così che possiamo porre una precisa diagnosi differenziale, evitando errori diagnostici, tra patologia articolare e patologia indotta da altri organi, per esempio viscerali e ci da la possibilità di curare la fase “funzionale” prima di arrivare alla alterazione strutturale.

Il concetto trova la sua applicazione:

Da tutto questo nasce un nuovo modo di curare: rompere i vecchi schemi di pensiero per passare dalla struttura ai processi dinamici e plastici dell’organismo nella sua globalità, integrato dalla sua storia di vita.

E' difficile valutare la portata finanziaria di una terapia. Possiamo tuttavia affermare che questi trattamenti, se effettuati da mano esperta, possono accorciare in maniera significativa la durata di un trattamento riabilitativo e quindi ridurre l'assenteismo dai posti di lavoro. In più assicura una prevenzione della sofferenza articolare, riducendo il numero degli interventi chirurgici in ortopedia e il loro costoso corteo di sintomi, di assenteismo e di invalidità.

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